"LA Maratona di Firenze 2009" scritto da Varone Roberto il 19/11/2009
L’avevo promesso e ora sono felice di aver avuto la sensazione di averti accanto, specialmente nei momenti di maggiore difficoltà. GRAZIE ELIO!Ora mi chiedo: perché nelle maratone c’è sempre puntuale un “ MURO” da superare?
A Roma ci sono i “Sampietrini” che nella parte finale ti massacrano i muscoli già provati per la lunga corsa, a Venezia c’è il “Ponte della Libertà” che arriva proprio nel momento più duro, a Berlino c’è il “ MURO” per definizione, A Firenze ci sono le “ Cascine”.
In fondo è proprio questo che ci conquista e affascina.
Domenica quindi sono stato testimone e protagonista di grandi imprese che in ordine rigorosamente alfabetico vado ad enunciare.
Alessandra: Grande coraggio e lungimiranza, non ha perso la “ Testa” anzi l’ha usata al meglio abbandonando la striscia verde del percorso per non mischiarla con quella bianca di Ostia.
Brava Ale, fare una scelta come la tua significa conoscersi molto bene.
AntonEnzo: (Permettetemi di mettere insieme questi due futuri puledri di razza).
Insieme hanno fatto volare i loro “Aquilotti” visto che a Roma, altri volatili non hanno nemmeno provato a battere le ali. Complimenti a loro per aver centrato l’obiettivo del Personale. Bravi! Enzo poi, reduce da un infortunio, ha saputo con tenacia e passione superare il momento negativo.
Carletto: Cosa dire di lui. Dolori, acciacchi, guai fisici, aspirine, aulin, pomate e creme, niente riesce a fermarlo se non l'arco del traguardo. Anche a tavola tra piatti e specialmente bicchieri, riesce sempre a dare il meglio.
Elisabetta:“Zoppata “ al 3° Km. ha stretto i denti e concluso con uno strabiliante risultato. L’ho incontrata all’arrivo, dolorante ma con il suo solito sorriso a 32 denti. Complimenti.
Maria Grazie: Eterna scontenta che sotto sotto esplode di felicità per il suo personale. La prossima volta togliamole l’orologio e facciamola correre a senza l’assillo dei tempi: Tenace comunque.
Roberto cioè io: Settimo cielo raggiunto, felicità stratosferica per il raggiungimento di un risultato che solo 18 mesi or sono sembrava essere un sogno. Migliorare una gara perfetta come quella di Berlino sembrava impossibile e invece eccomi sofferente e dolorante ma pronto a preparare la prossima avventura: ROMA 2010.
Ho voluto consapevolmente conservare Stefano per ultimo perché possa evidenziare la forza, determinazione e volontà del nostro caro” COACH” (per favore non chiamatelo così altrimenti si arrabbia). Anche se avrebbe voluto limare qualcosa all’eccezionale tempo ottenuto, mi hanno raccontato della gioia e soddisfazione a fine gara per il suo best time dell’anno.
Non so cosa sia successo nei primi km. ma una cosa è certa, usate una pistola oppure dovrete vederlo lì, davanti a tutti noi con la sua solita grinta e volontà. Semplicemente GRANDEEEEEEE!
Permettetemi ora una citazione alla città di Firenze che con mio grande stupore, ha gradito la nostra presenza. La cena di sabato poi, l’abbiamo passata in ….. famiglia… con la …Nonnina cuoca che ci ha coccolati come fossimo veri nipotini, con sugo leggero e torta fatta in casa. Grande anche Lei.
Roberto