"Elbatrail" scritto da Testa Alessandra il 24/04/2009
..ancora è buio e lo scrosciare della pioggia mi sveglia..immagino il mare in burrasca e la testa ingrigita di Monte Capanne
immagino ruscelli impetuosi e graniti scivolosi
vedo le mie scarpe sprofondare nel fango e me che precipito
in gole scoscese...
Il sonno è interrotto, mi batte il cuore,
eccitata come un bimbo la mattina di Natale...dovrei tremare
di paura ma fremo di voglia di andare,
sento già l'acqua che mi scorre sul volto
sento già il freddo su in cima col vento
sento che forse mi fermerò prima
ma ho solo voglia di andare.
D'improvviso il cielo piange lacrime
sottili e freschissime, ricordo il doppio arcobaleno
della sera prima
mi pare che mi aveva sussurrato:
“tranquilla domani la natura non ti farà male
è troppo bella.. come quella ragazza da ricordare”...
D'improvviso è tutto calmo, il vento è calato
il mare dondola appena le barche dei pescatori
accarezza i sassi sulla spiaggia senza fare rumore
Lo sparo mi fa sussultare...tutti sorridono
tutti chiacchierano, non c'è proprio fretta di arrivare
subito il sentiero si aggrappa alla collina e il solco centrale
scoraggia chi è già troppo lontano da ataviche certezze...
Cammino veloce e raggiungo la mia guida
per nulla spirituale...il bosco di lecci
ci avvolge in un'aria umida con un abbraccio
troppo stretto per poter dimenticare
il sudore bagna i miei riccioli e la fatica si fa sentire
ma d'improvviso compare il paese di Marciana
e tra le chiome degli alberi il mare è uno specchio
del cielo è un riflesso di nuvole è la mensa dei gabbiani
è il letto per quest'isola che nonostante il grigio esplode di colore
Si respira, i ciottoli del sentiero della Madonna del Monte
sono comodi in fondo e le stazioni della via Crucis
fanno sorridere gli spiritosi, gli spiriti trail, gli spiriti liberi
Ecco un piano e poi la discesa a mezza costa
la nebbia sale dal basso ho quasi paura che mi avvolga
per sempre...mi sento una goccia, mi sento vapore..
E corro corro i miei piedi sanno dove poggiare
i miei piedi si fidano e io non riesco già più a pensare
mi assale l'invidia e vorrei rinascere muflone
vorrei avere gambe più forti per saltare sui sassi
La salita di Monte Capanne è percorsa qui e lì da macchie di colore
sono i runners inerpicati come cespugli di ginepro
sono uomini alla ricerca di una cima
sono piccoli granelli tra rocce di granito verticali
li guardo dal basso
credo di far trasparire l'angoscia
ma mi volto e le isole toscane mi fanno l'occhietto
mi sorride Giannutri e Montecristo liggiù
è così maestosa che mi stimola ad andare.
La scia di una nave triangola Pianosa...disabitata
piattaforma di sola natura di rara forma e bellezza.
Sono in alto so che il peggio è passato
e mi lancio in discesa senza riuscire a frenare
i miei piedi si fidano, la mia testa non pensa
il mio cuore non batte
allargo un po' le braccia...vorrei essere un'aquila
in picchiata verso il mare...vorrei essere più forte
vorrei amare più a fondo e lasciar scorrere confuse lacrime
tra acqua e vapore che gocciola dalle foglie..
Ho bisogno di stringere più a fondo
quando taglio il traguardo quasi incredula
dopo 4.50 ore e non so più se riesco sul serio
ad emozionare...sono distrutta ma una calma mi invade
Tra lasagne e vino polpo e salsicce sorrido
perchè vorrei stringere più a fondo
ma per oggi mi basta il fango sulle scarpe
il giallo delle ginestre
il sorriso di un amico
ed esser viva per raccontare un'avventura
che Eleonora non ha potuto provare!