"Maratona di Roma da un punto di vista....." scritto da Testa Alessandra il 29/03/2009

.Ho lasciato la voce vicino alla transenna
L’ho consumata insieme al palmo delle mie mani.
Bravi ragazzi, forza dai, è tutta discesa, il più è fatto!
La Corte di Cassazione mi guardava austera e fredda
Ma illuminata dal sole tiepido dell’ennesima
Finta giornata di primavera.
Non riuscivo a smettere di urlare
“Arigatò, Tankescen, Grazia, Merci, Thank’s, Grazie”
È stato magico.
Ho incrociato migliaia di sguardi tutti diversi
Tutti concentrati.
Quelli dei primi non avevano bisogno di me
Sapevano di arrivare al traguardo,
le loro gambe volavano, scure, gazzelle
in fuga dai leoni.
Orgoglio d’Africa, rivalsa di Popoli.
Poi gli altri, sorridenti veloci,
campioni in preda ad una crisi, campioni magri,
con sguardo incerto, come il loro cognome.
Macchie bianche tra percussioni d’Africa.
Eppoi i primi baci, i primi sorrisi.
Alessandro giovane puledro, trascinava
Il popolo delle 3.15 testa di ponte, pace maker
Il suo palloncino vibrava di gloria.
E Stefano alla quarantesima maratona..
Mi ha dato i brividi lanciandomi quel bacio.
Poi man mano gente comune, non so
Motivata da che
Non so se per esserci o per mostrarsi.
Pinocchi, centurioni, carte da gioco, matti svitati,
d’improvviso sembrava carnevale
Eppoi i compagni, Maria Grazia sorridente
Roberto piegato ma mai spezzato
Roberto coi denti stretti fino all’ultimo metro.
Eppoi ancora anziani e grassi e storti e
Allucinati e texani e francesi e cinesi,
tutti stanchi tutti veri.
Uniti dalla corsa , sconfitta la guerra
Dopo 35 chilometri resta solo voglia di un abbraccio
Di meno solitudine
Meno limiti da superare e più persone da amare.
Tutto questo è la Maratona di Roma,
tutto questo è l’emozione che mi ha lasciato
con la promessa che la prossima sarà anche la mia,
che i miei ricci neri si mischieranno con quelli rossi
biondi, bianchi, grigi, di uomini e donne
e le mie gambe calpesteranno San Pietrini
insieme alle protesi e alle ruote di chi
il coraggio ce lo mette sul serio
di chi con la corsa fa una pernacchia alla sfiga
di chi con la corsa ha deciso di sfidare la VITA