"Firenze 2 la vendetta" scritto da Varone Roberto il 30/11/2010
Firenze, la città del Rinascimento e della bellezza, la città che racchiude i tesori più preziosi, la città che ti emoziona mentre cammini tra la gente che parla lingue diverse ma che in volto ha la stessa espressione di di incredulità e quasi di imbarazzo, non sapendo da quale parte volgere lo sguardo davanti a tanta magnificenza. Arrivato venerdì mattina mi tuffo, in compagnia della mia compagna, alla ricerca di vecchi ricordi, con la consapevolezza che gli occhi sapranno riempirsi di immagini incommensurabili. Palazzo Vecchio con i suoi capolavori che da solo potrebbe riempire decine di musei in tutto il mondo, Santa Croce con i suoi famosissimi ....ospiti, Palazzo Strozzi con il suo ....Bronzino, L'accademia delle arti con il poderoso Davide e i suoi prigioni che da secoli cercano di unscire dalla pietra nella quale sono stati imprigionati dal grande Maestro. Sabato aveva fatto sperare nel miracolo, visto che il mattino era colorato di un luminosissimo azzurro cielo. Quando alle 6 di domenica ho sentito la pioggia che cadeva, non volevo crederci. Freddo vento e pioggia ci avrebbero accompagnati per tutta la gara, oramai era cosa certa. E così è stato. Attesa snervante con la voglia di portare in griglia anche il nostro Ludovico. Poi finalmente il lungo serpentone inizia il lento movimento verso la città e freddo e vento e pioggia improvvisamente cessano di dare fastidio.Inizia la gara in discesa, Mentre corro ripasso la lezione dei mie amici e riesco a trattenere l'impeto che mi contraddistingue.Mi sento Ok ma la pioggia sopra e sotto mi crea dei problemi.Vado avanti insieme all'amico Francesco che scalpita e fino al 22° siamo gomito a gomito, Poi lo perdo di vista ma spero sempre di rivederlo prima o poi. Le scarpe pesano sempre di più ma il cronometro mi regala emozioni incontenibili e vorrei gridare. Poi un pit stop obbligatorio che però non mi demoralizza come purtroppo già successo in altre occasioni. Vado avanti,stringo i denti e raccolgo tutte le forze che ancora mi sorreggono. Sento che il sogno finale lentamente mi scivola via e allora inizio freneticamente i calcoli ma la mente mi gioca brutti scherzi, somme divisioni, moltiplicazioni, sono parole astratte. Si posso farcela, spingo, accellero, aumento la velocità, uso le immagini registrate nei giorni precedenti, i colori, la bellezza, il raffinato tocco degli artisti . Ecco il traguardo sento la gente che incita, incoraggia aiuta e finalmente passo l'arco trionfante e senza accorgermene mi trovo una medaglia al collo. Sono arrivato,io credevo. No amici, niente di più falso, la parte più difficile deve ancora essere vissuta. Raggiungere prima i depositi borse e poi l'albergo è stata la più ardua delle imprese, durante la quale ho più volte pensato che quella sarebbe stata la mia ultima maratona.Arrivato in albergo vedo subito i volti amici e dopo 5 minuti, passati immobile sotto il getto bollente della doccia, mi ritrovo a programmare le prossime 2, dico 2 maratone. Un grosso ringraziamento lo voglio dedicare ai Fiorentini che in gran parte pazientemente ci ha sopportati, ai tanti turisti che non hanno risparmiato voce e energie, ai miei cari sostenitori....amici che come su di una scacchiera, si muovevano e apparivano come per magia e a me che tutto sommato ci ho creduto fino alla fine.